Con il concerto di questa
sera si conclude il Festival Internazionale di Musica di Portogruaro, una piccola
cittadina che si merita senza dubbio l’appellativo di “città della musica”.
Quello di quest’anno un festival che controcorrente, nell'anno delle celebrazioni di Wagner e Verdi, ha dedicato a Beethoven una serie di concerti, eventi e film in piazze, chiese e palazzi storici.
Fra tutti, quello che voglio
raccontarvi, a cura di Kino Quartet, è
una “projection mapping” di materiale cinematografico dedicato a Beethoven, con la sua musica come colonna sonora e dipinti famosi dedicati a questo importante personaggio. Una retrospettiva
sulla facciata dell’antico municipio che, con l’energia, la passione e talvolta
l’inquietudine della musica e delle immagini, ci ha dimostrato la
contemporaneità della musica di Beethoven.
Klimt, che lo considerava l’incarnazione del genio e degli ideali secessionisti, si ispirò nel 1902 alla
nona sinfonia per comporre il Fregio di
Beethoven un’opera lunga ben trentaquattro metri diviso su tre pareti dove la musica diventava elemento
fondamentale dell’opera; in occasione dell’inaugurazione della mostra fu
infatti eseguito l’Inno alla Gioia diretto da Gustav
Mahler.
Chissà quale emozione avranno provato i visitatori
della mostra viennese quando, di fronte a questo straordinario ciclo artistico,
ascoltarono il coro intonare le parole dell’inno alla gioia!
In fondo anche noi spettatori di questa video-istallazione ci siamo emozionati di fronte alle immagini in movimento sulla facciata del municipio!
Il fregio di Beethoven dipinto da klimt è stato reinterpretato,
tagliato, smembrato fino a comporre una serie di meravigliose figure in
movimento.
Nel fregio di Beethoven Klimt dipinge una donna sicura della propria
identità che vuole essere e sentirsi alla pari degli uomini. Una madre diversa
da quella dell’arte del passato, che spesso si confondeva con l'immagine sacra della Madonna.
Delinea contemporaneamente l’insicurezza dell'uomo e dà così una visione della
donna che incomincia il percorso dell'emancipazione femminile, una cultura nuova, più libera in un’Europa che
sta cambiando.
Nel primo quadro sono
rappresentate figure mostruose ed ostili e un mostro scimmiesco dagli occhi di madreperla che rappresentano l’ostacolo
per il raggiungimento della gioia nel mondo.
qui la scimmia apriva e chiudeva la bocca!!!
L’uomo, raffigurato dal Cavaliere, dovrà affrontare una sorta di viaggio agli inferi per raggiungere la Poesia, protagonista femminile del dipinto.
Nel secondo è rappresentata
la musica , come
mezzo di trasporto dell’animo umano verso l’armonia. Le Arti
guidano nel regno ideale, dove soltanto possiamo trovare gioia, felicità e amore.
le donne fluttuavano da destra e sinistra!!!
Nella terza parte, superate le insidie, l'eroe può
finalmente togliersi l'armatura e godere della gioia, la pace e l'amore.
Protagonista
è il bacio molto amato da klimt che è simbolo del raggiungimento dell’armonia
raggiunta.
Attorniano questa esplosione di gioia alcune donne disposte in due schiere: un coro degli angeli.
Le ultime immagini rappresentano un canto di lode alla vita come il quarto movimento della sinfonia di Beethoven oggi inno della Comunità Europea.
Staremo a vedere quali meravigliose emozioni ci riserverà il Festival del prossimo anno!